Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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13 agosto 2018

Ai compagni presenti alla Scuola di Partito del settore LG del Partito dei CARC


Cari compagni,

a nome del (nuovo) Partito comunista italiano ringrazio la responsabile nazionale del settore LG dell’invito e della possibilità che ci ha dato di parlarvi.

La mobilitazione dei giovani è un aspetto indispensabile della rivoluzione socialista che la Carovana del nuovo PCI promuove in Italia. Noi abbiamo bisogno di voi e sappiamo cosa bisogna fare perché in Italia le cose cambino davvero, prendano un altro corso. Oggi in Italia le cose vanno male perché l’apparato produttivo e lo Stato sono nelle mani della borghesia e del suo clero, il clero del Vaticano. Per i capitalisti la cosa più importante sono i soldi, ogni attività deve rendere soldi, qualunque attività va bene purché renda soldi, anche quelle che producono veleni, inquinamento e abbrutimento, anche la grandi opere inutili e dannose. La borghesia e il clero dicono che non c’è alternativa. Ma non è vero! L’alternativa è che i lavoratori organizzati prendano in mano ogni azienda, che lo Stato coordini e appoggi la loro opera ed espropri i capitalisti, che le aziende producano tutti i beni e i servizi di cui c’è bisogno per il consumo interno e per le relazioni con gli altri paesi che vogliono avere rapporti con noi, che ogni azienda diventi non solo un centro di produzione di beni e servizi utili e necessari, ma anche un centro animatore di relazioni sociali, di attività culturali e di direzione della vita politica del paese, che ogni persona in età di lavorare vi abbia un posto e svolga un lavoro utile e dignitoso. Su questa base è possibile promuovere un corso delle cose via via migliore in ogni campo: delle relazioni personali e dei diritti umani, della conservazione e del miglioramento dell’ambiente, in campo intellettuale e morale. Abbiamo i mezzi, le risorse e le conoscenze necessarie per fare tutto questo. Quanto più avanzeremo su questa strada, tanto maggiore sarà la solidarietà che riceveremo dalle masse popolari di altri paesi e la solidarietà che potremo a nostra volta dare. Quello che bisogna fare è unire e organizzare quelli che sono disposti a prendere questa strada, vincere la demoralizzazione, la sfiducia e la rassegnazione diffuse a piene mani dalla borghesia, dal clero e dai loro accoliti e mettersi all’opera, in ogni scuola, in ogni università, in ogni azienda: portare fiducia in se stessi e spingere all’organizzazione e all’azione.

La situazione è favorevole. In tutto il mondo e in Italia in particolare la massa della popolazione è indignata per l’andamento delle cose. Lo si è visto bene nelle ultime elezioni politiche del 4 marzo: hanno perso voti i partiti responsabili dei governi degli ultimi anni, il Partito Democratico di Renzi e Forza Italia di Berlusconi. Hanno guadagnato voti i partiti che promettevano di cambiare, che ispiravano fiducia che avrebbero cambiato il corso delle cose. Sergio Mattarella non è riuscito a formare ancora un governo delle Larghe Intese (da Renzi a Berlusconi) e ha dovuto ingoiare il governo Di Maio-Salvini ficcandoci però dentro uomini di fiducia dell’Unione Europea e degli USA, che garantissero che il governo non avrebbe fatto niente di grave contro la NATO, la Banca Centrale Europea e l’oligarchia finanziaria che governa il mondo, responsabile del catastrofico andamento delle cose nel mondo, che garantissero che l’apparato statale avrebbe continuato a servire i ricchi, il Vaticano, gli affari legali e illegali, a essere un covo di corruzione e di crimini. Hanno paura che il governo nazionalizzi le banche, che smetta di spremere il popolo italiano per pagare interessi e rate del debito pubblico e vendere nuovi titoli a prezzi stracciati.

E infatti il nuovo governo resta a metà strada. Ha fatto la voce grossa con l’Unione Europea a danno degli emigranti che l’oligarchia finanziaria e la NATO costringono a lasciare le loro terre, ma si limita a stabilire penali per i capitalisti che vogliono delocalizzare fuori dell’UE, come se la buona parte delle delocalizzazioni i capitalisti non le facessero proprio verso paesi europei dove versano meno imposte e contributi, dove pagano salari più bassi e minori sono i diritti dei lavoratori, dove i regolamenti contro l’inquinamento sono più permissivi e aggirabili. L’handicap del governo attuale è che rispetta la proprietà dei capitalisti, i capitalisti possono fare quello che vogliono perché le aziende e le banche restano nelle loro mani e l’apparato statale è fatto ai livelli alti da loro uomini di fiducia.

Tutto questo possiamo cancellarlo. Il primo passo è organizzarsi, prendere in mano scuole e aziende e prendere da subito le misure che possiamo far valere su scala locale, esigere che il governo le appoggi e denunciarlo se non le appoggia, darci da fare per creare le condizioni per farle valere su scala maggiore. Questo è far avanzare la rivoluzione socialista, questo è la rivoluzione socialista in corso.

Il nuovo Partito comunista chiama ognuno di voi a partecipare a questa grande opera. È l’opera di cui tutte le masse popolari hanno bisogno, anche quelle che ancora non l’hanno capito. Partecipando a questa comune opera ognuno di noi avrà una vita piena e ricca. Non è un’impresa facile, ma è un’impresa possibile e necessaria. Non è vero che la borghesia e il clero sono forti: avete visto il fiasco del colpo di Stato che hanno tentato sabato 4 agosto a Caracas!

A nome del nuovo Partito comunista italiano auguro a ognuno di voi di avere il coraggio e la generosità di partecipare a questa impresa. A ognuno di voi l’onore e la gioia di parteciparvi. Arruolarvi nelle file del Partito è la forma più alta di partecipazione.


Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato centrale del (n)PCI.